Le opere

Tutte le stelle del firmamento

Questa è una storia d'amore e di guerra. Di prigionia e di libertà. Una storia dal sapore d’oriente, quando al tramonto il sole scompare dietro il minareto della Koutoubuia e Marrakech si addormenta solitaria nella piana di Haouz, mentre nel Sahara libico soffia il ghibli, vento caldo del sud che tutto cambia, tutto muta. Come la vita. Una storia che termina in Toscana, terra della speranza, in una notte d’estate con il profumo delle rose nell’aria. E due cuori che sognano tutte le stelle del firmamento.

Nota di Giulio Panzani
C'è qualcosa di più, in questo incedere narrativo di Nicla Morletti, dell'apparente semplicità della storia, pur accattivante, del protagonista che scandisce il suo tempo in una sorta di romanticismo realista.
Il richiamo continuo alla concretezza, il confronto di quest'ultima con il sogno, il flusso emotivo che conferisce agli eventi quasi una sacralità rispettata anche nel ricordo, fanno pensare a una linea segreta che unisce il vissuto personale a vicende di dimensione ben più ampia in un affresco collettivo che abbraccia uno dei periodi più travagliati della prima metà del Novecento. (…) Il linguaggio che l'autrice usa, di presa immediata sul lettore eppure pieno d'allusioni e di rimandi, oltre che d'incisi dal timbro lirico e struggente, si richiama a uno stile sperimentato negli altri precedenti romanzi spesso, fra l'altro, ispirati - come nel caso presente - a esperienze reali.
Ed è forse questo il motivo del successo della Morletti e cioè l'aver ritrovato, nell'era dell'esasperazione e dell'inverosimile e ora persino della virtualità, il gusto di raccontare restando aderente a una trama nella quale chiunque potrebbe sempre riconoscersi, con una disinvoltura del parlato che rifugge da compiacimenti salvo utilizzare gli elementi tonali, a volte gergali e - perché no? - cromatici di un toscanismo che ancora continua a far testo e essere letteratura malgrado tutto.
Narratrice, la Morletti, dai contorni precisi: schietta fino a togliere l'affabulazione dal contesto complessivo e farne spunto di riflessione sui grandi temi della vita ma anche con inflessioni poetiche - come è già stato detto - colte nell'ordinario quotidiano dei luoghi, delle atmosfere e delle sequenze private e collettive riportate, certamente, con una partecipazione che non vuole fare analisi sociali o provocare adottando lo schema tipico della narrativa ultima del Novecento, bensì soltanto proporre storie d'esclusiva valenza umana, messe in risalto da circostanze ormai divenute cronaca.

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