è questa una storia d'estasi amorosa, di passione, di angoscia e rimorsi fino all'imporsi del dovere: una storia non insolita, quasi rituale, ma raccontata così da vicino, con tanta affabile aderenza e con tanta vita immaginativa e partecipazione da offrire una piacevole lettura. Anche per la spigliata amabilità della prosa, felice soprattutto nella sensualità, nei quadri variabili e variopinti della natura e delle sue stagioni.
Prendo congedo da queste pagine con la speranza di altre che le seguiranno e con il soddisfatto gusto di aver letto, intanto, questa realissima favola.
Cara Nicla,
è invidiabile l'uomo a cui è dedicato questo tuo "Cantico d'amore" parente prossimo del "Cantico dei Cantici" nella passione e nell'esuberanza, ma tutta fiabesca e insieme realisticamente sensuosa e non certo allegorica, sebbene un sottofondo mistico traspiri qua e là.
Dunque fortunato costui perché condivide e anzi moltiplica insieme all'amata quel tripudio amoroso. E la fiamma comune non si spegne neppure alle insinuazioni della malinconia.
Amore immortale. "Amore invincibile in battaglia".