Antologia della letteratura italiana del XX Secolo
Da una ferita che sanguina in silenzio nella Chiesa: la Santa Inquisizione, entro cui le coscienze sembrano frantumarsi, atomizzarsi, dall'eccitazione disumana di fronte alla passione dell'uomo di ogni tempo, anche quello odierno, nasce questo drammatico racconto di Nicla Morletti, che con penna sapiente, in pochi tratti consegna al suo lettore un nodo di ragioni umane, sociali, spirituali e religiose, il cui dato di fondo è donare un linguaggio soffuso di sottile, poetica malinconia al soffrire della carne e dello spirito, come luogo simbolico dove si consuma e forse si rinnova l'agonia del Cristo, Dio sacrificato, in un Getsemani del '500, nel tentativo peraltro riuscito, di dare volto e senso a ciò che è verità e voce della storia, al mistero di vita e morte, esistenza e modalità. Ma la geografia letteraria, le luci, i chiaroscuri, le immagini che denotano una convergenza assiologia cioè di valore, emergono, come del resto negli altri capitoli, dalle radici culturali del tessuto lirico, che sono anche radici dello spirito dell'Autrice stessa. Lo stile sempre snello ed elegante, a volte ha toni da epigramma, episodio doloroso e celebrativo, quale viaggio nella memoria del tempo ed è notevole indice di adesione profonda al tema. Ci sembra giusto dire che Nicla Morletti, animata da buon spirito toscano, è scrittrice di coraggio,che non teme di mettere a fuoco tematiche scottanti, anche se appartenenti al passato, affinché gli uomini di "buona volontà" non dimentichino che la violenza, da qualsiasi parte venga, è contro la libertà, la giustizia, la fratellanza fra gli uomini.